Affrontare un percorso alimentare sano
Non si pretende di insegnare a tutti i costi cosa si può e cosa è meglio evitare di mangiare, ma ciò che ingeriamo attraverso la bocca il nostro organismo lo utilizza per costruire se stesso. Il filosofo Feuerbach asseriva :”Noi siamo quello che mangiamo”, verità assoluta, ma il concetto è necessario che venga doverosamente ampliato e completato considerando che il benessere generale può essere raggiunto solo attraverso una sinergia tra alimentazione sana e una giusta dose di esercizio fisico: in generale seguire uno stile di vita sano.
Studi condotti dal prof. Valter Longo, (Direttore del Longevity Institute, University of Southern California, si occupa da anni dello studio dei meccanismi cellulari e molecolari che regolano i processi di invecchiamento), indicano che mangiare meno aiuta a vivere meglio e più a lungo. Gli effetti benefici della restrizione calorica sono stati sperimentati su diversi organismi, dall’eucariote unicellulare quale il lievito, al più complesso organismo come l’uomo e nella maggior parte dei casi studiati, è stato osservato che la restrizione calorica non solo rende più longevi, ma protegge da una serie di patologie, quali il diabete, il cancro e malattie cardiovascolari.
Il modo di mangiare e ciò che si mangia non sono elementi trascurabili, sono fattori che rivestono una grande importanza per il benessere psico-fisico. Il rapporto che le persone instaurano con il cibo è spesso complesso e legato socialmente e culturalmente all’ambiente e alla società in cui si vive.
Il contatto con il cibo è quindi di fondamentale importanza non solo in quanto esso è il carburante che ci permette di vivere ma è anche e soprattutto la chiave del nostro benessere e della nostra longevità.
La celebre battuta di Woody Allen “se per campare qualche giorno in più devo rinunciare ai piaceri della vita allora preferisco vivere senza diete, divieti, programmi salutistici”, a questo punto diventa cruciale per spiegare che possiamo sentirci come “sotto torchio” quando non siamo pronti mentalmente ad accogliere un programma alimentare che ci consenta di ristabilire le nostre giuste proporzioni corporee non disgiunte dal nostro benessere.
Il segreto della buona riuscita di un percorso alimentare dimagrante o salutare (per salutare intendo l’acquisizione di un modo di alimentarsi correttamente) risiede nell’avere grande forza di volontà per raggiungere l’obiettivo del “peso forma” o dello “star bene” piuttosto che considerarlo come una drastica rinuncia agli alimenti “sbagliati” fino a quel momento consumati. Spesso il rigido divieto può far scattare un meccanismo inverso, di desiderio quasi ossessivo di ciò che è stato proibito con il risultato che seguire un percorso alimentare salutare risulta molto difficile e frustrante con ansia e stress che spesso non permettono di raggiungere i risultati sperati. In conclusione, seguire una sana alimentazione che possa apportare risultati tangibili e duraturi deve passare non solo dal nostro corpo ma anche e sopratutto dal nostro cervello, una motivazione psicologica forte dà la spinta necessaria a permettere di seguire una dieta salutare e soprattutto a portarla a termine acquisendo nel contempo le corrette regole del “mangiar bene”.